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Senza i sistemi simbolici non ci sarebbe cultura e civiltà. Pertanto i simboli sono necessari; ma possono anche essere deleteri per l'uomo: basti pensare ai massacri, a tutti gli atti che si sono commessi in politica e religione. In questo contesto s'inserisce anche la problematica della separazione fra simbolismo umanistico e simbolismo scientifico, e la conseguente specializzazione. Un aspetto di questa specializzazione è rappresentato dal rapporto tra religione e razionalità. Oggi le persone sono abituate a dare una spiegazione di ogni cosa; nelle religioni c'è un punto che per oltrepassarlo occorre un 'salto di fede'. Il ragionamento scientifico e la sperimentazione sono in chiaro contrasto con la religione; ma i credenti devono essere sicuri che le dottrine in cui credono siano conformi alle verità note e soprattutto al più alto bene spirituale dell'umanità. Nathan così definisce la religione: "Perirono le religioni: vive immortale la religione, quel sentimento che ispira gli uomini a muovere innanzi e salire le vette inesplorate della civiltà, alla ricerca della legge, che li governa". È difficile per l'uomo capire che le sue esigenze personali e i suoi bisogni individuali sono collegati alle problematiche più ampie, e oggi globali, che l'umanità ha di fronte. Forse la religione può essere in grado di far capire questo collegamento e di colmare il divario tra i numerosi e differenti interessi locali e gli obiettivi globali dominanti nella cultura mondiale...